Scultore, nasce a Siena il 1º marzo 1817.
Figlio di un intagliatore del legno, lo diventò a sua volta frequentando la bottega di Paolo Sani; poi, trasferitosi a Firenze frequentò l’Accademia di Belle Arti.
L’opera più famosa dell’artista è “Abele morente”: aveva venticinque anni quando prese in affittato un piccolo studio e, al corso di nudo dell’Accademia, scelse Antonio Petrai (il Brina) per fargli da modello; il lavoro fu eseguito nel 1842 e fu completato per l’Esposizione del settembre del medesimo anno; l’opera riscosse un grande successo di pubblico e fu lodato da Lorenzo Bartolini e Luigi Pampaloni, ma altri lo criticarono affermando che Duprè aveva fatto un calco dal vero anziché modellare la statua, addirittura venne fatto spogliare il Petrai per dimostrarlo, ma le dimensioni del modello non coincidevano affatto con quelle del marmo; l’opera fu acquistata dalla zar di Russia e ora si trova all’Ermitage (una copia in bronzo è alla Galleria d’arte moderna di Firenze).
A Firenze si sosteneva che l’artista fosse capace di riprodurre solo statue sdraiate, per mettere a tacere questa diceria il conte Del Benino, ottimo conoscitore d’arte e sincero amico di Duprè, gli suggerì di eseguire una scultura eretta; un anno dopo eseguì “Caino”, finanziato dal conte, anche quest’opera è conservata all’Ermitage;
altro capolavoro è la Pietà (cappella Bichi Ruspoli nel Cimitero della Misericordia di Siena). Le prime due opere menzionate sono considerate ad alta qualità tecnica a differenza di altre ritenute mediocri (es.il Monumento a Cavour-Torino).
Tra le più considerate c’è la statua di Giotto, commissionatagli dalla granduchessa Maria Antonietta;
Sant’Antonino (loggiato degli Uffizi);
Saffo abbandonata (Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma).
Altre opere di rilevante importanza sono: il busto di Letizia Cristina Bonaparte (Museo del Colle del Duomo di Viterbo), figlia del fratello di Napoleone I; il monumento funerario per la contessa Berta Moltke Ferrari-Corbelli (basilica di San Lorenzo a Firenze); tra le sue ultime opere, San Francesco (cattedrale di San Rufino ad Assisi).
Duprè scrisse anche un libro autobiografico intitolato “Pensieri sull’arte e ricordi autobiografici” (1876/1878), pubblicato nel 1879, che ebbe un notevole successo e fu tradotto anche per l’estero; restano dell’artista anche “Scritti minori e lettere”. Muore a Firenze nel gennaio 1882 .
Il nome di Duprè è legato alla Contrada dell’Onda (Siena) dove, nella sede storico-museale, della sono conservate diverse opere dello scultore che è anche ricordato nell’inno dell’Onda.
“…..Su te veglia il più grande Patrono,
per te Siena, nel mondo si onora
del Duprè che alla fede innamora
con la bella immortale ” Pietà “. ….
La sua casa natale, che si trova nell’omonima via, è segnalata da una lapide inserita sopra l’entrata principale del palazzo, su cui è inciso:
« Questa umile casa ove nacque Giovanni Dupré onore dell’arte e d’Italia rammenti ai figli del popolo a che riesca la potenza del genio e della volontà. »
Grande artista indubbiamente.
Una monografia bella e fruibile, come sempre.
Come stai?
Un abbraccio
Giancarlo
Grazie, stò meglio, almeno moralmente, dopo i primi “svagamenti”, torno all’antica grinta e ora spero di riuscire a contattare la persona giusta, che in questo momento è in ferie.
Ti abbraccio.