Chi è e dove vive Sofia Amundsen nata il 15 giugno 1975?
E Hilde? Anche lei nata il 15 giugno 1975?
Una ama gli animali, l’altra è figlia di Albert Knag, un Maggiore dell’ONU. Ma cosa hanno in comune? Perchè le loro vite si intrecciano, tanto che a volte collimano perfettamente?
Albert Knag scrive un libro sulla storia della filosofia, da regalare a sua figlia il giorno del compleanno, nel racconto il Maggiore crea Alberto, insegnante di filosofia, che affascinerà con discorsi ed esempi l’allieva: Sofia.
Hilde è affascinata dal libro che suo padre le ha scritto, ma si domanda chi è Sofia, che tanto le assomiglia?
Sofia anche si chiede chi sia Hilde che tanto le assomiglia, che sembra sempre ad un passo nell’incontrarla, ma che non accade mai. Quando potrà conoscerla?
Sofia capirà chi veramente è solo alla fine dei racconti di Alberto Knox, quando questi riesce a fuggire conquistando la libertà.
Ma fuggire da chi? E da dove?
E chi è in realtà Sofia?
Ho letto questo libro sollecitata da un’amica a cui è piaciuto molto.
La lettura mi avvince, ad iniziare dalle lettere misteriose che riceve Sofia, mi avvince la curiosità di sapere chi sia veramente Alberto Knox, certo anche una rispolveratina alla filosofia studiata “molti” anni fa ha fatto la sua parte….
Prevedo un romanzo con un pizzico di giallo e un pò d’avventura.
A fine lettura concludo che ho apprezzato molto come è stata trattata la storia della filosofia (che a me piace tantissimo): chiara e comprensibile. Inizialmente il racconto mi ha appassionata, divertito, coinvolto, ho trovato originale l’intercalare della vita dei personaggi con la filosofia, ma andando avanti ne sono rimasta delusa, ho trovato eccessivo quel fantastico che aleggiava tra i personaggi, oserei dire, a tratti senza senso, tanto da farmi pesare la lunghezza del romanzo, lo aprivo e richiudevo dopo aver letto 5-6 pagine, ci ho messo una vita a finirlo.
I complimenti all’autore vanno per come ha semplicizzato una materia tanto difficile senza renderla banale, ma per il resto….niente entusiasmo, anzi noia.
Il libro è di qualche anno fa, ma qualcuno lo ha letto? Mi da una sua idea?
Io l’ho trovato geniale perche è sempre piu straniante man mano che la filosofia diventa piu assurda… Mi ha ricordato per certi versi “la storia infinta”… Sai che pero non mi ricordo la fine (l’ho letto qualche anno fa)….
Il finale è la libertà dei personaggi inventati…scappano dalla storia eludendo il pensiero del maggiore che li ha creati….
Credo che divulgare cultura sia necessario come il pane.
Divulgarla in modo semplice, ma non semplicistico, sia esercizio difficile.
Questo romanzo, con tutti i suoi limiti, tenta una avventura che quasi tutti possono gustare.
Non è poco.
Un abbraccio
Giancarlo
P.s. Anche io ti ho pensato e non ho mancato di leggerti.
Infatto ho apprezzato molto la semplicità con cui l’autore ha spiegato i pensieri dei filosofi e sono d’accordo sul fatto che divulgare è fondamentale. La mia “critica” verte solo sulla storia che contiene la filosofia.
Grazie 😉
L’ho letto diversi anni fa. Complessivamente mi è piaciuto, ma anche a me l’evolversi fantastico della storia è apparso un po’ stonato, specie nel finale, rispetto al rigore con cui Gaarder spiega i vari filosofi e il loro pensiero.
Altra cosa che non mi è piaciuta (ma si tratta di un parere molto personale) è l’idea di progresso, di miglioramento continuo, che mi è parso di cogliere da come l’autore descrive l’evolversi del pensiero occidentale.
Anche a me ha dato l’impressione di forzare l’idea del progresso occidentale, sinceramente penso che i Paesi scandinavi vivano una dimensione diversa dal resto dell’Europa e questo si riflette anche nella lettertura.
E’ un libro molto bello, mi è piaciuto moltissimo. Ha saputo trattare la filosofia rendendola semplice ed’è riuscito a farla star bene in un romanzo. Molto bello, la scrittura scorrevole mi ha spinto a leggere anche “La ragazza delle arance”, uno dei libri che mi ha fatto commuovere di più! Te lo consiglio 😉
In effetti la filosofia in questo libro è spiegata e raccontata chiaramente, pensa che mia figlia spesso va a leggere le definizioni (sta studiando filosofia in questo periodo) e come dicevo ad un altro blogger mi è venuta curiosità di leggere anche La ragazza delle arance, se anche tu me lo consigli vuol dire che ne vale la pena. Grazie.
Anche per il passaggio e il commento.
Io anche l’ho studiata lì, quando era troppo difficile 😀
E’ una materia che ho amto molto, apre la mente, anche se a volte è faticosa.