Cos’è il bullismo? E’ un comportamento intenzionalmente aggressivo, ripetitivo, ai danni di una persona che può avere anche problemi fisici, psicologici, sociali.
Le statisctiche dicono che negli ultimi anni l’Italia ha ridotto del 60% il bullismo tra i giovani. Siamo il Paese industrializzato con il tasso più basso degli altri , “solo” l’11%, che per me è sempre troppo.
In questi ultimi giorni sono venute alle cronache ancora fatti veramente abominevoli.
Offese, denigrazione, isolamento, violenze fisiche, violenze verbali…tutto ciò innesca forme di ansia e mancanza di autostima che portano anche al suicidio il 10% dei coinvolti e il 30% all’autolesionismo. E tutto ciò anche online, la frontiera sempre più in emergenza, quel bullismo classificato come cyberbullismo che è gravemente devastante perchè viaggiando in rete può essere visto da decine di migliaia di utenti.
Il bullismo sarà anche in calo, ma si è abbassata la soglia dell’età in cui inizia, addirittura si parla di sopprusi intorno ai 5 anni; la fascia in cui più si perpetra di più va dagli 8 ai 17 anni. La scuola è uno dei luoghi più predisposti a questo fenomeno, proprio quel luogo che dovrebbe essere sicuro per la crescita, dove però spesso si chiudono gli occhi, si minimizza.
Il bullismo ha due componenti: i/il prepotente, le/la vittima; poi ci sono gli “esterni” (che tanto esterni poi non sono).
I prepotenti sono di solito un gruppo costituito dal capo, dai sostenitori, dagli aiutanti; la vittima di solito è sola o con pochissimi difensori; maginarlmente ci sono gli esteri, quelli che sanno e tacciono.
Il lavoro grande va fatto su tutti i coinvolti, sulla vittima sostenendola al 100% con tutti i mezzi possibili, va fatto sui prepotenti che vanno recuperati, sugli esterni che vanno coinvolti dalla scuola, dalle famiglie, dalle associazioni. Forse un lavoro veramente mirato potrebbe aiutarci a venire fuori da questa piaga maledetta che è una di quelle che sta devastando i nostri giovani.
Ragazzi contro ragazzi…
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