di Nuri Bilge Ceylan.
Aydin, anziano ex attore, ha un albergo in Cappadocia. Progetta di scrivere un libro sulla storia del teatro turco e intanto prepara articoli per un giornale locale.
Con lui vive Nihal, moglie molto più giovane di lui, bella, sognatrice, e la sorella di lui, Necla, una donna insoddisfatta e con un matrimonio fallito alle spalle.
Aydin è un uomo duro e autoritario, istrionico, dominatore, delle sue proprietà e dei fittavoli
Meraviglioso film girato in Cappadocia.
Film lunghissimo (tre ore) che affascina, sicuramente per i luoghi (case scavate nella roccia), i colori, luci tenui, luci abbaglianti, ma anche per i dialoghi, costruiti, intensi, spesso spunti di discussioni. Un film che scava nell’intimo dell’uomo, nella passione come nel cinismo, che mette in evidenza il gelo e la bellezza dell’inverno, ma anche la forza di accettare l’inverno della vita e la quiete che porta con se.
Stupenda regia, straordinari gli attori, fotografia perfetta.
Bisogna avere tempo per vederlo, ma non me ne sono pentita, le mie amiche non lo hanno visto tutto, io non me ne sono potuta staccare fino alla fine.
se mi ricordo il titolo quando avrò una serata in cui il giorno dopo non mi devo alzare all’alba lo guarderò, mi pare interessante come film… 😉
Un ottimo film, all’inizio è lento ma quando ci entri dentro le tre ore scompaiono.