Theo Decker, tredici anni, sopravvive, ma perde la madre, in un attentato terroristico al Metropolitan Museum Art di New York, una perdita che sarà un trauma, una ferita per tutta la vita, una solitudine interiore, un evento che lo trasporterà dall’adolescenza al mondo degli adulti. Una vita devastata da incontri distruttivi, una vita in cui l’amorevole figura materna sarà l’unica parte positiva che non lo abbandonerà. Theo trova conforto nel quadro “Il cardellino” del pittore olandese Carel Fabritius, un quadro che ha salvato e nascosto, ultimo legame con la madre; un quadro che lo legherà ad un intrigo internazionale.
Quasi 900 pagine, che ti coinvolgono nel profondo, un intreccio di storie che mi hanno tenuta legata fino all’ultima pagina. Tra New York e Las Vegas, tra antiquariato e droga, amore e solitudine, sofferenza…non riesci a mollare, devi sapere dove arriverà quel tredicenne solo e disperato.
Io lo definisco un capolavoro, un gran bel romanzo che non lascia indifferenti, ti commuove, ti impegna, ti cattura. Tante pagine, ma si leggono con fluidità anche se ricche di descrizioni e avvenimenti.
“…Che la vita – qualunque cosa sia – è breve.Che il destino è crudele ma forse non casuale. Che la Natura (intesa come Morte) vince sempre, ma questo non significa che dobbiamo inchinarci e prostrarci al suo cospetto…”
This is fabulous dear.
❤