di David Yates
Tarzan da anni vive a Londra, è Lord Greystoke, insiema alla moglie Jane.
Il governo lo invita a tornare in Congo, inizialmente rifiuta, ma pressato dell’afroamericano George Washington Williams, che lo propone come emissario del governo al fine di provare chi è coinvolto nella schiavitù, e pressato da Jane, donna intraprendente e decisa, accetta.
Arrivato in Africa ritroverà vecchi amici, ma si troverà coinvolto in un complotto del capitano belga Leon Rom, schiavista. Tarzan dovrà affrontare i pericoli della giunla anche per salvare la sua Jane, che viene rapita.
Non vi aspettate il solito Tarzan, anche se l’urlo c’è sempre, la storia è completamente diversa da quella che tradizionalmente conosciamo.
Malgrado Edgar Rice Burroughs lo pubblicò nel 1914, i registi ogni tanto tirano fuori dal loro cilindro magico questa storia.
Il film non è un capolavoro, lo definirei d’intrattenimento, un film d’azione e avventura, ma non mi è dispiaciuto, gli animali ovviamente creati i 3D non sono perfetti ma mi sono piaciuti, soprattutto i gorilla. La colonna sonora è godibile, gli attori ottimi: bravissimo Samuel L. Jackson; diabolico, nei panni di Leon Rom, Christoph Waltz; da vedere il non eccessivamente palestrato ma dal fisico scolpito Alexander Skarsgard