Questo nome appartiene ad un remoto passato e ad un futuro non poi così lontano.
Apophis: è il dio serpente del buio, della distruzione, dell’oltretomba; è l’eterno nemico del dio Sole Ra, che percorre con la sua barca il cielo tutti i giorni per portare la vita sulla Terra, ma di notte è costretto a navigare nella Duat, l’Aldilà, dove il potere del Sole viene meno e la divinità resta vulnerabile ai nemici. Apophis è rappresentato come un pitone gigante dalle tante spire in riferimento al cobra che era presente in epoca preistorica nelle zone acquitrinose del delta del Nilo. Nel libro di Apep è narrata la lotta dei soldati di Ra, al comando di Horo, contro Apophis e i suoi fanatici. Dopo un susseguirsi di combattimenti, dove gli avversari dal Delta vengono respinti fino ai confini della Nubia, Horo trafigge con la lancia il serpente, per questo le albe e i tramonti si tingono di quel rossastro che altri non è che il sangue di Apophis; nonostante ciò questi continua a rivoltarsi contro Ra, così, quando quest’ultimo attraversa le dimore notturne si imbatte nuovamente nel gigantesco serpente e lo combatte di nuovo, sconfiggendolo. Nel XXIX capitolo del Libro dei Morti, si legge un resoconto dei combattimenti delle divinità contro Apophis, che si chiude con il grido: «In verità, Ra ha sconfitto Apep (altro nome di Apophis)»; è narrato che Apophis lo attende tutte le notti tentando in continuazione di rovesciare la barca magica, se ciò avenisse provocherebbe l’Apocalisse. In altri racconti si narra che effettivamente Apophis alcune volte riuscì ad ingoiare Ra, ma che venne salvato dal tempestivo intervento di altri dei: Iside, Thot e Mehen, che è la guardia del corpo di Ra; e ancora, raramente poteva accadere che Apophis tentasse di attaccare Ra anche di giorno, quasi sempre il tentativo falliva rapidamente perchè il dio in quel momento è in forze, questo spiegava il fenomeno delle eclissi: rare è di breve durata.
Apophis: è un asteroide inizialmente chiamato dalla comunità scientifica 2004 MN4. Ha un diametro di circa 320 metri e quindi è classificato al livello 4 (su 10) nella scala Torino (scala che misura il rischio di impatto con la Terra da parte di asteroidi e comete). Apophis è già passato vicino alla Terra nel 2013, lo farà ancora nel 2021, nel 2029 e nel 2036. Nel 2029 si troverà a una distanza così ravvicinata che potrà essere visibile a occhio nudo in una vasta zona che comprende Europa, Africa e Asia occidentale, sarà la prima volta che un oggetto di queste dimensioni sia visibili a occhio nudo. Il livello di impatto per questa data è impropabile anche se non impossibile, ma nel passaggio del 2036 è data per sicura; il passaggio del 2029 altererà sostanzialmente l’orbita dell’oggetto rendendo incerte le previsioni se non acquisiremo maggiori dati che possano confermare, o smentire, l’impatto nell’ultima data. Comunque, impatto o no, l’asteroide rappresenta un pericolo serio date le dimensioni che possono provocare danni sul nostro pianeta; alcuni scenziati dicono che l’impatto stimato potrebbe generare un’energia pari a circa 87o megatoni, ovvero 65.500 volte la bomba atomica di Hiroshima, altri che l’impatto non sarà catastrofico come quelli che provocarono le grandi estinzioni centinaia di milioni di anni fa. Comunque si stanno pianificando una serie di iniziative per raccogliere maggiori informazioni su questo corpo celeste e per sviluppare la tecnologia necessaria per proteggere il nostro pianeta. Non se ne conosce ancora la composizione chimica e la struttura fisica interna quindi non si può ancora decidere se sia meglio deviarlo o frantumarlo; l’unico modo per saperelo è strutturare una missione che porti su Apophis una serie di strumenti, questo dovrà essere fatto al più presto, già nel 2021 potrebbe essere troppo tardi. I costi di tale operazione, e evntuali a venire, sono elevati, l’unica propabilità di abbatterli è la collaborazione tra ESA, NASA e le agenzie spaziali italiana, russa, cinese e giapponese.
Margherità HacK, con la sua incredibile competenza, ma anche grande ironia, disse a proposito:”…l’ESA è già al lavoro da anni…studiando il modo per deviare l’asteroide. L’innovativa missione Don Quijote dell’ESA, infatti, intende dimostrare che è possibile deflettere alcuni tipi di asteroidi utilizzando la tecnica dell’impatto cinetico, ideale secondo la maggior parte dei ricercatori, per il caso di Apophis….Esistono diversi studi e certamente la soluzione più semplice è quella di deviare la traiettoria con una testata nucleare, ma gli asteroidi possono essere formati da materiale incoerente e, nel caso dell’utilizzo di una bomba nel tentativo di neutralizzarli potrebbero invece essere trasformati in uno sciame che colpirebbe ugualmente la Terra. Per ovviare a questo rischio si potrebbe costruire un “trattore gravitazionale”, consistente in una astronave teleguidata, la quale posizionandosi sul suolo di Apophis e, tramite dei getti propulsori potrebbe deviare la rotta dell’asteroide. Questa missione è stimata in circa 12 giorni, per un costo complessivo di circa 300 milioni di dollari”. E quandoi gli hanno domandato se esiste un pianeta con le caratteristiche della terra su cui poter eventiualmente vivere ha risposto:”Si esiste (ride), ma a 20 anni luce dal nostro pianeta e impiegheremmo circa 2000 anni per raggiungerlo. Si chiama Gliese 581d. Bisognerebbe partire con una nave spaziale e, gli astronauti dovrebbero farsi ibernare fino al raggiungimento del pianeta….ma qui non è più scienza, ma fantascienza”.
Personalmente sono affascinata dal passato, quel passato che creava miti per darsi spiegazioni in quel momento impossibili a cercarsi; per quanto riguarda il futuro sono fatalista, l’Universo è padrone della nostra vita, ne sono sempre più convinta, anche se appartengo alla razza umana, quella razza che si affanna in una ricerca spasmodica di eternità…che ancora non ha capito che nulla si può quando la natura decide.