Evangeline vive nel convento di St. Rose vicino a New York, dove da sempre vivono le Suore Francescane dell’Adorazione Perpetua.
Ancora bambina decide di prendere i voti, il suo compito è quello di gestire la biblioteca del convento, luogo del quale la ragazza apprezza il silenzio e la tranquillità e dove è affascinata dalla molteplice collezione di immagini angeliche.
Una serie di eventi la portano a scoprire alcune lettere risalenti agli anni ’40 che Abigail Rockefeller scrisse a una delle suore del convento, Celestine; la lettura di queste gli farà conoscere l’esistenza, tenuta segreta, degli angelologi e i loro studi e metterà in luce un mistero: cosa lega una spedizione in Bulgaria e il cadavere di un angelo? E chi sono veramente i suoi genitori? Perchè suo padre l’ha lasciata in quel convento? E chi è Gabriella?
E’ forse legato agli angeli che hanno tradito Dio e sono caduti sulla Terra e che unendosi ai mortali hanno generato i Nefilim? E’ legato ad uno strumento musicale di origine divina? E cosa prova Evangeline per Verlaine?
Evangeline dovrà accettare il destino di essere uno dei strumenti di salvezza dell’umanità o le ali nere che ha acquisito fanno di lei un Nefilim?.
Libro bellissimo, come piace a me, misteri, salti temporali tra passato e presente, una trama nella trama non convenzionale e l’inizio di un amore.
Avvincente, dettagliato nelle descrizione degli ambienti e dei personaggi, il loro carattere e la fisicità.
Un bell’intreccio tra realtà e fantasia, l’eterna lotta tra il bene e il male.
Ottimi i riferimenti ai testi sacri da cui l’autrice attinge per comporre l’intera storia.
Evangeline, diventata un Nefilim, lascia Verlaine, diventato un esperto angelologo, sconvolto.
I due si rincontrano a Parigi dove Evangeline viene rapita da un angelo malvagio; per tentare di salvarla Verlaine e Bruno, un altro esperto angelologo, dovranno spostarsi a San Pietroburgo, in Russia,
Ho deciso di leggere questo secondo libro che è il seguito di Angelology.
Anche qui molta fantasia, belle descrizioni …ma sinceramente rispetto al primo è molto sottotono. Ho trovato il racconto caotoico, a tratti slegato tra un passaggio all’altro della storia. Non credo, se mai ci sarà, che leggerò il trezo che dovrebbe essere la conclusione della storia
Ho fatiato a leggerlo, troppo dispersivo, poco avvincente.